La strategia terapeutica 2.0

La strategia terapeutica 2.0 è l’approccio al Parkinson della nostra Associazione. Abbiamo selezionato e sistemizzato tutti i consigli e le buone pratiche che abbiamo sperimentato sulla nostra pelle.

L’accettazione.

Una volta che siamo certi di essere affetti dalla Malattia di Parkinson, la prima cosa da fare è accettarlo. Accettarlo significa in primis comunicarlo al Mondo, voi compresi. Molti “neoparkinsoniani” tentano di nasconderlo combattendo così due battaglie e sottraendo energie indispensabili. Non c’è motivo di nasconderlo. Non è colpa vostra o del vostro stile di vita se vi è venuto. Accettarlo significa anche uscire dallo sconforto che vi ha assalito quando ve lo hanno comunicato – del tutto umano – ed entrare in uno stato di reazione o meglio resilienza (Wikipedia). Fate fronte in modo positivo, il Parkinson non uccide, i sintomi sono gestibili anche per periodi medio lunghi (abbiamo Parky con “40 anni di anzianità”, hanno superato i 70 e vanno a prendere i nipoti a scuola!). Dipende solo da voi e dal vostro stato emotivo e psicologico.

Non accontentatevi della “pilloletta”

Mr. P è un inquilino non invitato che albergherà in voi, per ora non possiamo sfrattarlo, ma sappiate che la ricerca avanza, già ad oggi si gestisce molto meglio di pochi anni fa. Oltretutto sarà un inquilino invadente ed antipatico. Ma noi abbiamo diverse armi per combatterlo e vanno sfruttate tutte, non siate pigri, non accontentatevi della “pilloletta” ! I farmaci sono la risorsa di base che abbiamo per contenere i sintomi ma hanno anche molte controindicazioni (leggi articolo di approfondimento) quindi il nostro approccio strategico è : utilizzare meno farmaci possibili.

Le altre armi

Le altre armi a nostra disposizione oltre ai farmaci sono:

  1. Gli affetti. Mettetevi in testa che da soli non potete farcela. Coniugi, compagni, parenti ed amici saranno il vostro secondo alleato (caregiver). L’affetto, le emozioni e le energie POSITIVE che potrete condividere con loro saranno un vero e proprio carburante. In tale ottica allontanate immediatamente soggetti e situazioni negative anche a costo di apparire egoisti; ora siete voi ad avere bisogno di positività.
  2. Lavoro, hobbies ed altri interessi. Continuate a coltivarli secondo le vostre possibilità. Non pretendete di fare le stesse cose nello stesso modo in cui facevate prima. Trovate modi anche creativi ma compatibili con i vostri sintomi. Confrontatevi con altri parkinsoniani. Sul piano lavorativo sfruttate le leggi sulla inabilità ed invalidità. Se vi avanza del tempo impegnatelo con attività all’aria aperta, meglio se sociali e anche leggermente dinamiche. Potreste scoprire che vivere più “lentamente” è anche piacevole.
  3. Riabilitazione ed attività fisica. Anche sulla base dei consigli del vostro Neurologo dedicate un po’ di tempo ogni giorno al movimento, dal semplice stretching mattutino, alla fisioterapia riabilitativa, la terapia occupazionale, la logoterapia, andare in bicicletta, il tapis roulant, il nuoto, le passeggiate e il nordic walking, per citare i più indicati per i parky. Approfondimento : Terapia, autoterapia e terapie alternative. Sport.
  4. Alimentazione. Nella Malattia di Parkinson, l’importanza della dieta, non intesa come sacrificio o privazione, ma come un regime alimentare atto a mantenere un soddisfacente stato di salute, è ormai nota a tutti. In presenza di malattie croniche un programma dietetico diventa condizione fondamentale per il benessere dell’individuo. Approfondisci.
  5. Gli integratori. La vitamina B1 in primis, ma anche gli altri integratori minerali e fitointegratori costituiscono un valido aiuto per l’organismo, purché scelti e concordati con uno specialista (erborista, naturopata, etc.) e condividendo la scelta con il Neurologo.
  6. Supporto psicologico. La depressione è uno dei sintomi tipici del Parkinson, oltre ad essere anche tra le controindicazioni di alcuni farmaci. Spesso si associano nel parkinsoniano ansia ed attacchi di panico specialmente nella prima fase della malattia. E’ quindi di primaria importanza promuovere interventi sulla persona che tengano conto non solo dei cambiamenti che si presentano a livello motorio, ma che includano nel percorso di cura anche le problematiche che interessano la sfera psichica. A tal proposito risulta necessario proporre percorsi psicologici individuali e di gruppo mirati alla consulenza, al sostegno e alla terapia della sofferenza psichica correlata a questo articolato percorso di malattia. Approfondisci.

7 pensieri riguardo “La strategia terapeutica 2.0

  1. io ti ho scoperto solo questa mattina , all’alba e ora non ti lascio più
    la mia figura è quella del caregiver di mio marito (cui è stato diagnosticato il Park da 4 anni )
    non dico che staimo brancolando nel buio , perchè abbiamo un riferimento ( cto Milano) ma sempre troppo lontano, in ogni senso- materiale e metaforico ; pertanto mi guardo attorno , mi documento , cerco e ricerco senza essere mai abbastanza soddisfatta però…per es ho appena saputo del dott. Costantini e della sua proposta terapeutica con vit B1 che mi sembra una rivoluzione in questo settore , dove i neurologi sono ancorati ai “farmaci” per eccellenza
    sto cercando il modo di arrivare a senza troppo sbattimento, ma lui non guida più, io non amo guidare – specie su lunghi percorsi, in treno diventa una via crucis ( devi arrivare a Roma e poi tornare indietro!!)
    perciò sto ancora meditando …intanto ti scrivo e ti seguo da vicino
    e ti abbraccio come fossi mio figlio ( che ha 41 anni quasi, per davvero)
    ciao , buona giornata !
    Donatella

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